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Processo ecclesiastico

Miscellànea

In data 6 maggio, la Signoria scrisse al papa perché anche per la giurisdizione ecclesiastica il frate fosse giudicato e castigato in Firenze, quale ammonizione per tutta la città.

Papa Borgia acconsentì, e allo scopo inviò due delegati: Francesco Romolines giurista, e Gioacchino Torriani domenicano, maestro generale dell’ordine.

Esaminarono Savonarola il 20 maggio per il terzo processo, quello ecclesiastico.

Assistettero al processo anche 5 delegati fiorentini.

Il frate fu interrogato con tortura con chi avesse trattato le pratiche sul concilio e con quali cardinali tramato contro il papa, unici contenuti che interessavano al Borgia.

Furono fatti dei nomi, fra cui quello di Giuliano della Rovere, futuro papa Giulio II.

Nuovamente esaminato il 22 maggio senza tortura, negò di aver trattato con cardinali per indire il concilio, discolpando quanti in precedenza indicati; la sentenza fu pubblicata il giorno stesso, e nelle prime ore del 23 maggio gli fu annunciata la condanna a morte.

Savonarola chiese di parlare ai suoi compagni prima di morire: gli fu accordato un'ora di colloquio nella sala del Consiglio Maggiore, dove ebbe modo di incoraggiarli e benedirli.

Poi i tre furono riportati alle rispettive prigioni.

Alle prime luci dell’alba i frati si rividero; ascoltarono messa, si confessarono e ricevettero la comunione.
Savonarola ebbe la grazia di comunicarsi con le sue proprie mani, poi fu letta la sentenza: erano condannati a essere degradati, cioè privati della consacrazione sacerdotale e consegnati al braccio secolare come “eretici e scismatici e per aver predicato cose nuove”.

(Nelle confessioni di Savonarola non c’era traccia di scisma o apostasia, e fra Domenico e fra Silvestro non erano neppure stati esaminati.)

Subito dopo furono condotti sulla piazza; sull’arengario del palazzo dei Signori, erano eretti i tribunali del vescovo, dei Commissari apostolici, e quello col Gonfaloniere e i Signori di Guardia e Balìa che si occupava degli affari criminali, posto vicino al Marzocco.







Tortura della corda


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