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Benini Pasquale

Lastrigiani

Nasce a Ponte a Signa, frazione di Lastra a Signa , nel 1781.


Alla morte del padre Buonaventura, nel 1788, (già gonfaloniere a Lastra nel 1783) la famiglia è composta, oltre a Pasquale, dalla madre Rosa Tosi, 4 fratelli maschi, e 2 femmine .

Dei cinque figli maschi solo uno, Antonino Prospero , Abate, è maggiorenne.


(Di salute cagionevole, farà testamento a favore della madre nel 1796, morendo di lì a poco .)

Gli altri, nominati eredi universali in parti eguali, ( l'eredità è composta da diversi immobili ) finiscono sotto tutela della madre, del suocero e del cognato, come disposto nel testamento da Buonaventura.

Una cattiva gestioni dei beni porta la famiglia in precarie condizioni economiche già all'inizio del nuovo secolo.


Dopo la morte della madre nel 1810, l'eredità è divisa tra i fratelli.

Pasquale riceve un podere con casa da lavoratore a Bracciatica, nel popolo di S.Pietro in Selva, e l'uso della villa annessa, di cui è comproprietario con dei cugini di Campi.

Nello stesso 1810, si sposa a S. Martino a Gangalandi con Maddalena di Pietro Lampredi.

Inizia ad amministrare il patrimonio di famiglia. (Due fratelli gli sono minori, il maggiore , Giuseppe, secondo tradizione di famiglia è divenuto medico ed ha Condotta a Reggello, Vincenzo è a Firenze ascritto in un reparto militare, mentre Luigi diverrà sacerdote, e nel 1838 Preposto di S. Martino a Gangalandi.)

Pasquale gestisce anche la farmacia Benini a Ponte a Signa, salvo cedere successivamente l' attività ed entrare socio con Francesco Carbonai nella fabbricazione dei cappelli di paglia, spinto probabilmente dalle prospettive di guadagno che intravede nel settore in quegli anni.

Inizia l'ascesa economica di Pasquale, che in pochi anni lo porterà a inglobare, tra l'altro, anche beni di parenti più o meno prossimi. (Dal cugino di Campi Rocco Benini, acquista nel 1819 tutta la porzione della villa e orto a Bracciatica....)

Sono gli anni, segnatamente fino al 1825, in cui i guadagni della Manifattura e fabbrica Benini di cappelli di paglia per l'esportazione all'estero, da lui fondata, crescono in maniera vertiginosa.

Nello stesso 1819 compra la villa di Castelvecchio, lasciando l'abitazione di Ponte a Signa , ormai non più adatta ad un ricco e affermato commerciante.

Ci va a vivere con la moglie e i figli Pietro e Rosa ; successivamente avrà anche Gustavo, Zenone, Adelaide e Olimpia.

Si tratta di una residenza situata nelle immediate vicinanze di Ponte a Signa, con casa colonica e terreni agricoli annessi.
( Era posta a ridosso dell'allora Regia Pisana, Via Livornese attuale, su un promontorio che possiamo oggi individuare tra l'attuale via del Leccio e la stessa via Livornese.)

Lo "status" raggiunto, lo vedrà Gonfaloniere a Lastra dal 1817 al 1822, ( il gonfaloniere è scelto dal Granduca..., ) Priore nel 1814-15 e nel 1825-26, e di nuovo Gonfaloniere dal 1844 al 1849.

Alla fine degli anni 20' il settore della paglia entra progressivamente in crisi.

Pasquale, che nel 1838 è rimasto vedovo, sposta energie e capitali in nuovi settori.

Va ad abitare a Firenze, dove in società con Tommaso Michelagnoli di Signa, si occupa di commercio e trattura della seta.

L'anno successivo sperimenta col magnano meccanico Giovanni Niccoli, rilevando con lui una ditta, la possibilità di fabbricazione e riparazione di macchine e strumenti per confezionare cappelli di paglia, e le potenzialità che il mercato offre per quanto riguarda oggetti di ferro fuso di seconda fusione.

In pochi anni si convince che il settore merita investimenti ancora più importanti, così il 21 Gennaio 1842 sorge ufficialmente la " Fonderia di ferro di seconda fusione fuori la Porta S.Frediano presso il Pignone".

Il capitale sociale di 60.000 lire, è versato in parti eguali dai tre soci, Pasquale Benini, Tommaso Michelagnoli, e Giovanni Niccoli.

Pasquale ha la rappresentanza della società, e la direzione generale e amministrativa dell'azienda; la società crescerà presto d'importanza, così come i riconoscimenti imprenditoriali che Pasquale Benini ottiene.


Nel 1842 è membro della camera di commercio di Firenze, nel 1846 compare fra gli azionisti della Banca di Sconto, e quattro anni dopo fa parte del Consiglio di amministrazione della stessa.

Nel 1854 infine, Il Granduca gli concede la Decorazione al merito industriale di prima classe.

Pasquale Benini muore nel 1856, e per volontà testamentaria viene tumulato nel pubblico oratorio di Bracciatica, di sua esclusiva proprietà.

Lascia a titolo di legato, 100 scudi in beneficenza ai poveri di S. Martino a Gangalandi.

FONTI:

Monica Pacini - Tra acque e strade - Lastra a Signa da Pietro I Leopoldo
al Regno d'Italia, Olschki Editore , Firenze 2001.

A.A.V.V. - Arte e Industria a Firenze - La fonderia del Pignone 1842 - 1954
Electa editrice, Milano 1983.







































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Pasquale Benini 1781 - 1856

Bracciatica, panorama (2004)

Bracciatica, panorama (2004)


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